In questo allevamento non vengono fatti trattamenti di antibiotici, non si esegue il taglio della coda e si adotta una diversa filosofia anche per quanto riguarda la castrazione dei maschi, che si preferisce evitare per non indebolire i suini maschi, che vivendo bradi ed esposti a predatori (lupi e volpi), devono poter riuscire a resistere meglio alle intemperie e a difendere sé stessi e il branco da eventuali attacchi.

Maiale Brado Giuseppe Fausti
I suini maschi vengono generalmente castrati da piccolissimi per evitare un odore spiacevole che le carni assumerebbero in età riproduttiva, per evitare questo problema e la castrazione in questo allevamento si macellano un po’ prima i maschi, intorno ai 6-8 mesi (quindi prima della maturità sessuale), Giuseppe ci assicura inoltre che sia per la razza che per la vita brada, l’odore non sarebbe comunque molto intenso.
“Ne siamo consapevoli che poi servono per nutrirci, ma fino a quel punto li facciamo arrivare in maniera molto dignitosa.”
La vita in allevamento è del tutto simile a ciò che avverrebbe in natura, c’è un ricovero, una vecchia struttura preesistente, che ormai rappresenta solo un riparo coperto, perché gli animali sono liberi di entrare e uscire e all’esterno hanno a disposizione un ampio territorio tra prati e bosco.
L’inseminazione è naturale e non assistita, le scrofe partoriscono in autonomia all’aperto (solo in caso di necessità all’interno), riparandosi e nascondendo per i primi giorni di vita i piccoli negli arbusti.